giovedì 2 giugno 2011

L'umanità è di sinistra

Battlestar GalacticaPer un certo periodo ne ero stato lontano. Più o meno come da una malattia lol Lo seguiva mia moglie, ma io ero riuscito a evitare. D'altronde i serial sono proprio come una malattia o una forma estrema di collezionismo: più ne vedi, più sei curioso o almeno più ne vorresti vedere. Solo che il giorno è fatto di 24 ore, nonostante quello che afferma la nuova campagna MySky secondo la quale tu vivi la tua vita, ti registri quello che ti pare e poi... Quand'è che dovresti vederlo? Invece di dormire? Oppure chiedi un sunto al tuo videoregistratore sotto mentite spoglie, quello che tempo addietro qualcuno immaginava sbracato sul divano a divorare pizze guardando film al posto tuo? Misteri gaudiosi della tv e della vita moderna... Comunque a questo ero sfuggito! Poi, a novembre scorso, sono andato a Lucca Games ed era uscito il boardgame. Impossibile non comprarlo, con consorte e altri amici appassionati. Così ci siamo trovati intorno a un tavolo, due fan e due completi ignoranti ed è stato subito chiaro che ci mancavano le basi. E' stata addirittura l'occasione di una ricerca bibliografica online, a caccia delle prime serie e dei prequel e poi delle quattro stagioni complete. Ed eccomi qui a scriverci sopra qualche idea.

Perché Battlestar Galactica non è per niente male. Forse non per le ragioni addotte dagli appassionati, ma piuttosto per quello che tanto per cambiare ci dice su noi stessi, uomini che immaginano il futuro secondo linee rivelatrici. Primo tema: le macchine. Non per citare il mio saggio sul cyborg, ma la trama ne è un'esposizione perfetta. Gli umani inventano le solite macchine per aiutarsi, le quali come al solito si straniscono pesantemente del trattamento loro riservato e decidono di sterminare l'intera razza dei loro creatori. I siloni - questo il nome della nuova versione di robot - però non si fermano qui: da tostapane meccanici ultraperfezionati evolvono in modelli similumani indistinguibili dagli originali, i quali vivono poi tutte le sofferenze e i tormenti del versante oscuro dell'umanità, almeno a sentire i cartesiani: emozioni, amore, dolore, tutto quello da cui noi vorremmo - perlomeno a parole - liberarci diviene il loro oggetto del desiderio, arrivando in alcuni casi a configurare un tradimento della propria parte a favore dell'avversario. Cioè noi. E qui secondo tema: noi, come saremo noi sull'orlo dell'estinzione causata dalla nostra stessa tecnologia? Migliori, più saggi? Avremo imparato dai nostri errori? Cambiato il punto di vista sul mondo? Nossignore, saremo gli stessi stronzi insopportabili di sempre, talmente in balia dei luoghi comuni e delle azioni tradizionali da continuare ad applicare modelli di comportamento assurdi a situazioni estreme. Così, in una flotta in cui c'è solo una nave combattente a difesa di decine di altre civili, il conflitto tra queste e quella è costante, con giornalisti e politici rompiscatole ai quali serve un documentario girato da un silone ancora in incognito per capire che senza quelle armi non ci sarebbe futuro, sempre che ne sia rimasto uno.

Battlestar Galactica - la nave
E quando compare un'altra nave da guerra non passano neanche dieci minuti e già si sfiora lo scontro armato, con conseguenti congiure fortunatamente abortite per eliminare l'uno o l'altro comandante... Uno potrebbe anche dire che si tratta dell'errore degli scrittori, che non è verosimile, ma sarebbe troppo semplice, perché quando ci si sforza di esercitare l'immaginazione, di questi tempi, il risultato è sempre lo stesso: una replica in peggio dell'esistente. Sarà a causa dell'atrofia diffusa dell'immaginazione stessa o di un'oscura sensazione di intrappolamento in un quadro di riferimento sempre più brutale (altro che letto di Procuste, quello almeno se la prendeva solo con i pochi passanti :), fatto sta le caratteristiche centrali delle nostre proiezioni restano quelle: un rapporto di amore/odio con la tecnologia e la paura neanche troppo latente che essa possa costarci l'annientamento, una sfiducia essenziale nelle capacità di evoluzione sociale e umana della nostra razza, una messa a fuoco spietata di uno dei nostri tratti peggiori, la faziosità e l'incapacità di sacrificio e messa da parte di divergenze per uno scopo comune, per quanto importante questo possa essere. Non c'è che dire, a guardare Battlestar Galactica la sensazione netta è che l'umanità intera sia di sinistra