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venerdì 2 giugno 2006
Barbari e barbari
Alessandro Baricco si sta cimentando con un iperfeuilleton dal titolo eloquente I Barbari, le cui diverse puntate possono consultarsi visitando questa pagina. Al di là dell'indubbio interesse dell'operazione e dei contenuti, dove trovo all'opera un'ottica acutamente simbolica e transdisciplinare, quello che più mi lascia interdetto è la consultazione dei commenti dei lettori, stessa perplessità che mi attanaglia quando visito blog istituzionalizzati come quelli di Grillo o Rampini. Più che un dibattito sul tema in oggetto, quello che va ricorsivamente in scena è un bisogno isterico di espressione, l'incapacità di rinunciare per un attimo ai propri punti di vista e anzi il bisogno - di nuovo - di assumerli come pietra di paragone su cui infrangere tutto ciò che non vi si attaglia, di farli pietra con cui attaccare chiunque - cioè di norma tutti gli altri - non sia assolutamente e senza sfumature d'accordo con le proprie idee. Credo si dovrebbe avviare una riflessione scevra da pregiudizi sulla qualità dei contenuti del web, superando l'entusiasmo quantitativo e cominciando a porsi seriamente il problema dello smaltimento dei rifiuti
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