domenica 12 febbraio 2012

Io sono Labirinto

Però, se siamo Minotauro, siamo anche il vittorioso Eroe solare. Anche a noi, Eros ha fatto avere un lungo filo che ci condurrà fino al mostro e quando lo avremo vinto con la nostra spada lucente, quel filo ci farà tornare alla luce e lasceremo indietro, nell'oscurità eterna, il corpo ormai immobile della bestialità debellata. L'amore ci condurrà fino in fondo, sino alle ultime caverne dei nostri sentimenti meno umani e, uccisa l'animalità, ci farà tornare sotto il cielo lucente. Quale simbolo più bello di questo?
Ma, dopo la vittoria, torna ancora nel nostro cuore sensibile la pietà per quella morte, per ogni morte; e forse anche una nostalgia per le tenebre abbandonate, un oscuro sentimento di tenerezza per la vita mostruosa che abbiamo distrutto in noi e abbandonato. Nella notte in cui è stato celebrato quel sacrificio, il lato infernale del nostro essere piange sul corpo del mostro. La sua morte lo innalza e glorifica. Ieri, oggi: validità profonda che è come l'essenza - simbolo e segno - del mito vivente.

P. Santarcangeli, Il libro dei labirinti, Milano, Frassinelli, 1984, p. 4.

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