giovedì 23 marzo 2006

The 4400, ovvero USA e rapporti primari

The 4400Di norma ci si mette a guardare la tv senza farci troppo caso  Il malefico apparecchio, tra l'altro, è dotato di un'assertività magica per la quale tendiamo a dar per buono quello che ne esce perlomeno fino a prova contraria e in molti casi ben oltre ogni ragionevolezza. Il senso critico si appanna e va a finire che non si notano buchi di trama, contraddizioni o particolari stridenti che ci parlano di multicultura e profonde differenze in seno al nostro occidente. The 4400 rientra a dire il vero nell'ultima categoria, in quanto testo denso di spunti sui rapporti umani in terra d'America (USA). Trama da maniaci: 4400 disgraziati vengono rapiti da alieni (o almeno sembra la circostanza più probabile) nell'arco di sessant'anni e poi rispediti sulla Terra tutti insieme ai giorni nostri. Facile immaginare che il loro ritorno crei qualche problema a livello di rapporti primari, nelle reti di cui facevano parte e anche negli stessi malcapitati, che tra l'altro non sono invecchiati di un giorno e hanno a che fare con parenti e amici morti o decrepiti. Ma questo non sarebbe nulla! Il focus della questione è sul tipo di problemi e sulle dinamiche che innescano. Allora: al di là di una generica accusa di essere freak, mostri (raccomando la splendida canzone dei Marillion dallo stesso nome, testo qui) che possiamo ricollegare senza grosso stress all'angoscia del diverso, abbiamo un generoso assortimento di casi umani che - e questo è l'aspetto più inquietante - non vengono concepiti come particolarmente centrati sull'aspetto relazionale, ma presentati come una "normale" esplorazione delle reazioni del cittadino medio verso i suoi cari scomparsi senza alcuna colpa per circostanze inspiegabili. Una mogliettina torna a casa dopo 13 anni: lasciava un marito e una figlia di 6 mesi. Quando viene dimessa dalla quarantena cui tutti e 4400 sono stati sottoposti, non trova un'anima ad attenderla e, una volta arrivata a casa, scopre che il marito si è risposato e non ha mai detto alla figlia che l'attuale madre non è la madre naturale. Dopo 13 anni potremmo dire che è comprensibile, ma non ti sprechi neanche ad andare a dirglielo di persona, pur se avvisato dalle autorità? E la prima cosa che fai è appiopparle un'ordinanza restrittiva che le impedisca di avvicinarsi a te e alla figlia?Laughing Mannequins - Alvarez Bravo Un ragazzo torna dopo soli 3 anni, quando è stato preso suo cugino che era con lui è entrato in coma e c'è rimasto. Lo zio, investigatore protagonista della serie, come lo vede lo accusa praticamente di essere il responsabile della disgrazia del figlio e gliene chiede conto, pur sapendo che tutti  e 4400 non ricordano un beneamato accidenti.  Sembra convinto che il nipote abbia spento suo figlio per poi andarsi  a fare una gita intergalattica Il fratello del giovane, dopo i primi momenti di gioia, comincia a condividere l'atteggiamento imbarazzato-stolido-vigliacco di tutti i suoi coetanei e poi, dopo aver assistito a una strana manifestazione di potere da parte del parente ritornato, gliene chiede ripetutamente conto a brutto muso per poi dileggiarlo apertamente. La richiesta di spiegazioni è il centro delle dinamiche di relazione, lo choc dell'incomprensibile si traduce in stigma per gli involontari portatori e non c'è alcun tessuto di affettività che faccia premio sullo stress razionale, alcun legame che spinga a fare muro in suo nome, come ci aspetteremmo - nel bene o nel male - in un contesto simile al nostro. Carne e sangue non parlano a nessuno degli sventurati o ai loro congiunti. Sì, perché non è che gli sventurati siano molto meglio. Il giovane di cui qui sopra, una volta scoperto che il cugino è in coma un po' anche a causa sua, ci mette quasi un mese per andarlo a trovare in ospedale e, quando lo fa, si sospetta che sia solo per testare una teoria su un suo nuovo, inspiegabile potere. Già, non sono solo freaks nell'immaginazione collettiva, lo sono diventati anche di fatto, in una versione nuova e interessante del tema di X-Men

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